Lo scorso dicembre l’arte dei pizzaioli napoletani è stata dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco. Non che non lo sapessimo da noi stessi, perché la pizza è uno dei simboli principali e più forti dell’italianità, ma di sicuro è motivo di orgoglio sapere che il voto è arrivato all’unanimità. Il che, anche in vista dell’Anno del cibo italiano, appena iniziato, non può farci che doppiamente piacere!
Parlando quindi di pizza napoletana, Gino Sorbillo ne è, per me, il re. L’ho conosciuto guardando la Prova del Cuoco e a casa abbiamo anche iniziato a sperimentare qualcuna delle sue ricette (soprattutto la pizza col cornicione ripieno di ricotta 😍).
Da quando poi ha aperto a Milano, è diventato uno dei miei punti di riferimento per un’eventuale pausa-pranzo.
Da pochi mesi i suoi “punti pizza” sono diventati quattro, di cui tre in zona Duomo e uno in zona Navigli. Quest’ultimo, Olio a crudo, lo devo ancora sperimentare, lo ammetto. Si chiama così perché la pizza appena sfornata viene condita con un filo di olio – a ciascuna il suo, secondo un abbinamento preciso – a crudo, per l’appunto. L’effetto di gusto deve essere davvero particolare e spero di provarlo quanto prima.
L’ultimo ristorante aperto, in ordine di tempo, è Pizza Gourmand. La proposta vede in carta dieci pizze preparate con ingredienti selezionati da alcune regioni italiane come il guanciale di Amatrice, il Fiore Sardo DOP, il Pesto Genovese DOP o la nduja di Spilinga – giusto per citarne alcuni. Altra particolarità è quella di avere un forno elettrico al posto del classico forno a legna, che sembra sia ormai diffuso anche nel capoluogo campano.
Per venire incontro a chi lavora in centro Milano, a pranzo c’è la possibilità di sfruttare un “menu del giorno” che prevede anche una scelta tra le più tradizionali margherita e marinara (che quindi vanno ad aggiungersi alle altre pizze in carta). Da non sottovalutare! 😉
Dalla parte opposta- per così dire – della Madonnina troviamo invece Lievito Madre al Duomo. Sfornano 400 pizze al giorno, non una di più, non una di meno – ma se ci andate per pranzo non farete fatica ad averne una. Certo, negli orari di punta vi toccherà fare la fila – cosa che ai milanesi forse non piace tanto – ma, per quanto mi riguarda, ne vale la pena. Anche qua troviamo ricchezza di ingredienti selezionati per una dozzina di pizze in carta oltre ad antipasti tipici napoletani e, cosa che io ho amato tantissimo, la presenza di alcuni dei dolci più famosi di Sal de Riso come la torta Ricotta e Pere o la Trilogia al Caffè.
Da ultimo, uno degli street food napoletani per eccellenza: l’Antica Pizza Fritta di Zia Esterina. Un’enorme mezzaluna di pasta ripiena con ricotta, pomodoro, salame o cicoli e fritta come si deve, da gustare per strada – per una volta si può mettere un po’ a repentaglio l’incolumità dei propri abiti, ve lo garantisco. Il locale è un piccolo stanzino in cui ci si sta appena in 3 o 4, giusto il tempo di ordinare e ammirare i pizzaioli all’opera prima di ricevere la propria pizza fritta tra le mani.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti e, per quella che è stata la mia esperienza, il mio consiglio è di farvi sotto, se cercate qualcosa di particolare da provare durante i vostri giri a Milano!
Unico lato negativo di questi locali (non di Zia Esterina, per ovvie ragioni): non fanno il caffè e questo è davvero un peccato! Magari, a furia di chiederglielo, arriverà anche lui.
Indirizzi:
Olio a crudo
Via Montevideo, 4 (angolo via Savona)
Lievito Madre al Duomo
Largo Corsia dei Servi, 11
Pizza Gourmand
Via Ugo Foscolo, 1
Antica Pizza Fritta da Zia Esterina Sorbillo
Via Agnello, 19
Una opinione su "Da scoprire a Milano: la pizza napoletana di Gino Sorbillo"