Fori e dintorni: cosa vedere a Roma

Dire “Roma” significa dire tante cose. Da scoprire, soprattutto, perdendosi tra le epoche storiche che convivono a stretto contatto l’una con l’altra come se tra loro non ci fossero secoli (o addirittura millenni) di distanza.

Roma, in questo senso, è un luogo davvero unico al mondo e ha una magia tutta sua che va provata sulla pelle almeno una volta nella vita.

No, non è una città perfetta. Anzi, ha una marea di difetti e di problemi ben noti, ma basta alzare lo sguardo per scovare bellezze anche negli angoli più impensati, basta salire una scalinata magari anonima per poi ritrovarsi con una vista impagabile sulla città.

E iniziamo quindi questo viaggio nella Capitale affacciandoci sul suo nucleo più storico: un’area in cui si può compiere un viaggio nel tempo e tornare indietro di millenni, per immaginare come potesse essere la vita al tempo di Giulio Cesare, Ottaviano, Vespasiano o Settimio Severo, e nello stesso tempo ammirare edifici e quartieri di fattura ben più recente, oggi centri di potere e della vita pubblica – pensiamo al Campidoglio e all’Altare della Patria – o portatori di una cultura e di una storia fatta anche di dolore, come il Ghetto.

Foro romano

Dal VII secolo a.C. al VII secolo d.C. il Foro – che oggi si estende tra Colosseo, Campidoglio, via dei Fori Imperiali e Palatino – fu il fulcro della vita economica, sociale, politica, giuridica e religiosa. Nel corso di tutto questo lunghissimo lasso di tempo vennero costruiti i monumenti che oggi si possono ammirare, almeno in parte, come basiliche, templi e archi commemorativi.

Dopo la caduta dell’Impero, l’area fu via via spogliata e smantellata, cadendo in uno stato di decadenza che la vide diventare un pascolo – tanto da venir denominata Campo Vaccino – mentre alcuni edifici vennero inglobati in chiese come quella dei Santi Cosma e Damiano o di Sant’Adriano.

Solamente tra Settecento e Ottocento si iniziarono a compiere scavi più sistematici che, portando alla luce reperti e parti di edifici e provvedendo alla riorganizzazione della zona per renderla più fruibile dai visitatori, l’hanno resa a mano a mano uno dei siti archeologici più visitati al mondo.

Parco archeologico del Colosseo (Colosseo, Foro Romano, Palatino, Domus Aurea): https://parcocolosseo.it

📍 Varco di Largo della Salara Vecchia 5/6 oppure varco di via del Tulliano oppure via Sacra (da piazza del Colosseo)

Palatino

Il Palatino è uno dei sette colli che caratterizzano la morfologia di Roma. Anzi, proprio qui c’è il nucleo più antico della città, con tracce di insediamenti risalenti addirittura all’età del Ferro.

Dapprima eletto a quartiere residenziale dell’aristocrazia, venne poi scelto da Augusto come luogo deputato alla sua abitazione. Da lì, l’area divenne la sede dei palazzi imperiali – il termine “palazzo”, peraltro, deriva proprio da Palatium, la parte più alta del colle – con edifici imponenti e riccamente decorati, collegati tra loro anche attraverso corridoi sotterranei (tra cui il Criptoportico Neroniano), e giardini.

Nel XVI secolo il Palatino divenne di proprietà della famiglia Farnese – cui si deve la realizzazione degli Horti Farnesiani, tuttora in parte conservati – per poi finire nelle mani dei Borbone prima e di Napoleone III poi. Fu lui, successivamente, a vendere il colle allo Stato italiano. Da lì in avanti gli scavi hanno fatto e continuano a far emergere ambienti e reperti di immenso valore come la Casa di Augusto.

Parco archeologico del Colosseo (Colosseo, Foro Romano, Palatino, Domus Aurea): https://parcocolosseo.it

📍 Via di San Gregorio, 30

Colosseo

Vera e propria icona che rappresenta Roma in tutto il mondo con la sua figura pressoché inconfondibile, l’anfiteatro Flavio – denominato Colosseo probabilmente per la vicinanza di una colossale, appunto, statua di Nerone – non può non essere una tappa obbligata di un qualsiasi viaggio in questa città. Fosse anche solo per ammirarlo dall’esterno.

Anche se è all’interno che svela tutta la sua imponenza e il suo fascino, spingendo chi si affaccia sull’arena chiedersi come dovesse apparire nel pieno del suo splendore. Benché poi, tra gli spettacoli e i giochi gladiatorii, proprio nel Colosseo abbiano perso la vita numerosi prigionieri e siano stati martirizzati tantissimi cristiani (non a caso la Via Crucis che il Papa generalmente presiede nel Venerdì Santo viene celebrata proprio qui).

Un motivo in più che fa dell’anfiteatro Flavio un potente simbolo della Storia capace di rendere evidenti ancora oggi – con le sue pietre, i suoi archi e le sue gradinate, al pari di tanti altri edifici e strutture tipiche della Roma antica – non solo le testimonianze di ciò che si è susseguito secolo dopo secolo, ma anche le enormi capacità architettoniche e ingegneristiche di quell’epoca.

Parco archeologico del Colosseo (Colosseo, Foro Romano, Palatino, Domus Aurea): https://parcocolosseo.it

📍 Piazza del Colosseo, 1

Mercati Traianei

Percorrendo via dei Fori Imperiali non si può non notare questo enorme complesso di edifici articolato su più livelli e costruito sulle pendici del Quirinale durante il regno di Traiano, ma già avviato probabilmente sotto Domiziano.

A mezza costa si può percorrere ancora oggi la via Biberatica, che separava la parte inferiore degli edifici, con il “Grande” e il “Piccolo emiciclo”, da quella superiore. Dalla parte centrale, attraverso una scalinata, si può raggiungere il Giardino delle Milizie, sul quale svetta l’omonima Torre, costruita in epoca medievale. A monte della via Biberatica si eleva il Corpo centrale, mentre verso nord questa strada basolata sfocia nell’odierna via Quattro Novembre, fiancheggiata dalla cosiddetta Grande Aula.

Da lì si può accedere al Museo dei Fori Imperiali: primo museo di architettura antica, custodisce ed espone ricomposizioni di partiture della decorazione architettonica e scultorea dei Fori ottenute da frammenti originali, calchi e integrazioni modulari in pietra attraverso i quali vengono illustrate le architetture antiche e la loro decorazione architettonica e scultorea. I reperti vengono presentati ai visitatori grazie a un sistema di comunicazione misto che prevede pannelli tradizionali, tecnologie multimediali e installazioni interattive.

Mercati Traianei e Museo dei Fori Imperiali: https://www.mercatiditraiano.it/

📍 Via Quattro Novembre, 94

Campidoglio

Un altro dei sette colli di Roma, il più piccolo, abitato fin dall’Età del Bronzo, è sempre stato uno dei luoghi strategici e centro di potere religioso e politico dell’Urbe.

La sua evoluzione nel corso dei secoli l’ha visto trasformarsi, con la creazione della piazza che vediamo ancora oggi, nel Cinquecento, grazie al progetto di rinnovamento commissionato a Michelangelo (e ultimato da altri architetti nel secolo successivo) da Papa Paolo III: al centro la statua equestre di Marco Aurelio, sui lati il Palazzo dei Conservatori e il Palazzo Nuovo (che ospitano oggi i Musei Capitolini), sullo sfondo il Palazzo Senatorio (sede di rappresentanza del Comune di Roma) e, per salire, l’imponente scalinata detta “Cordonata” con le statue dei Dioscuri Castore e Polluce ad accogliere i visitatori.

Senza dubbio i Musei Capitolini meritano una visita per ammirare le tantissime opere presenti, dai resti della statua colossale di Costantino alla celebre Lupa Capitolina, passando per il busto di Cicerone, la Venere Capitolina o il Galata Morente, per citarne alcune delle più note.

Suggestivo anche il passaggio nella galleria porticata del Tabularium, dalla quale si può ammirare il Foro romano dall’alto.

Musei Capitolini: https://www.museicapitolini.org/

📍 Piazza del Campidoglio, 1

Altare della Patria

Conosciuto anche come Vittoriano, in quanto monumento dedicato al Re Vittorio Emanuele II fatto erigere poco dopo la sua morte, con la sua imponente mole (che le è valsa il soprannome di “macchina da scrivere”) è un altro dei luoghi simbolici di Roma e dell’Italia intera: celebra infatti i valori di libertà e di unità a fondamento del Paese.

Dal momento che ospita anche la tomba del Milite Ignoto, l’Altare della Patria (che in realtà è solo una parte dell’intero complesso) è diventato il punto focale delle cerimonie civili che si tengono in giornate come la Festa della Liberazione, la Festa della Repubblica o la Giornata Nazionale dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate e che vedono la presenza delle più alte cariche dello Stato rendere omaggio a tutti i Caduti.

Oltre ad ammirare tutta l’architettura esterna e i vari gruppi scultorei presenti, anche l’interno – nel quale si trova anche il Museo Centrale del Risorgimento – è visitabile. Senza alcun dubbio merita sicuramente una visita la terrazza panoramica: da lì, tra le due quadrighe in bronzo, si può godere di un panorama di Roma praticamente a 360°. (Ve lo dico, io non me ne sarei mai più andata da lì.)

Altare della Patria: https://vive.cultura.gov.it/it/vittoriano

📍 Piazza Venezia

Circo Massimo

Lungo 600 metri e largo 140, è l’edificio per spettacoli più grande dell’antichità. L’area in cui si trova, la Valle Murcia, venne adibita già all’epoca dei Tarquini a luogo per le corse dei carri, ma solo sotto Giulio Cesare venne realizzato un circo in muratura. Oggi i suoi grandi spazi ospitano concerti o eventi di grandi dimensioni, mentre in epoca antica qui si svolgevano le gare delle quadrighe, amate dagli antichi romani tanto quanto i giochi gladiatori, ma anche cerimonie sociali, politiche o religiose.

Più volte devastato da incendi, il Circo Massimo fu ricostruito durante l’impero di Traiano, ma sono diversi gli interventi effettuati durante i principati successivi. In uso fino al VI secolo, venne poi utilizzato come area agricola e, dal XIX secolo, come sede di abitazioni, manifatture, magazzini e impianti del Gazometro. Solo a inizio Novecento si diede il via ai lavori per la passeggiata archeologica e agli scavi che, a fasi alterne, hanno portato a ridefinire la zona del complesso con la realizzazione di una terrazza panoramica e di un percorso per i visitatori: è possibile ammirare, tra i vari reperti, le gallerie che conducevano alla cavea, alcune botteghe e la Torre Moletta costruita in epoca medievale.

Circo Massimo: https://www.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/monumenti/circo_massimo

📍 Piazza di Porta Capena (area archeologica)Via del Circo Massimo

Bocca della Verità e Basilica di Santa Maria in Cosmedin

Chi non ha un po’ di paura di infilare la propria mano nella Bocca della Verità e non vederla più riapparire? Sappiamo che non ci sono tagliole, ghigliottine o animali che mordono, alle spalle di quella fessura, eppure un pizzico di ansia ci prende lo stesso, mentre ci facciamo immortalare in una foto-ricordo.

L’enorme volto barbuto inciso sul marmo al quale sono state attribuite diverse identità, da Giove a un fauno, in realtà, non è altro che un tombino. Ma le leggende nate attorno a questo mascherone nel corso dei secoli si sprecano. La più nota è quella diffusasi nel Medioevo, per la quale fu un tale Virgilio Marone Grammatico a far costruire la Bocca della Verità (così denominata, in realtà, dalla fine del Quattrocento) come metodo per verificare la fedeltà di mogli e mariti.

La scultura si trova nel pronao della basilica di Santa Maria in Cosmedin, chiesa cattolica di rito greco-melchita che è una piccola perla tutta da ammirare, a partire dal suo campanile romanico a sette piani, alto 34 metri.

Degno di nota è anche il pavimento in stile cosmatesco, realizzato con tarsie di inserti musivi e marmi policromi, così come gli antichi affreschi e la sovrapposizione di stili di epoche diverse, da quella paleocristiana a quella barocca, fino ai restauri di fine Ottocento.

Piccola curiosità a margine: ho scoperto dell’esistenza di questa chiesa (prima ancora di collegarla alla Bocca della Verità) da uno dei romanzi che ho letto e riletto più volte negli anni passati e che rimane tra i miei preferiti, “L’ultimo Catone”.

Basilica di Santa Maria in Cosmedin: https://www.turismoroma.it/it/luoghi/basilica-di-santa-maria-cosmedin

Bocca della Verità: https://www.turismoroma.it/it/luoghi/bocca-della-verità

📍 Piazza della Bocca della Verità, 18

Foro Boario

Accanto alla Basilica di Santa Maria in Cosmedin si trova l’antico Foro Boario: area sacra e commerciale situata fra Aventino, Palatino e Campidoglio che ospitava il mercato del bestiame, da cui prende il nome.

In questa zona, già frequentata addirittura prima ancora della fondazione della città da fenici, greci ed etruschi, si trovava l’antico porto fluviale dell’Urbe, il portus Tiberinus. Ma anche l’Ara Maxima di Ercole (il cui podio è oggi nella cripta della basilica) e diversi templi e santuari.

A oggi sono tuttora visibili i templi di Portuno, uno tra gli edifici dell’epoca romana che è rimasto in uno stato di conservazione praticamente perfetta, e di Ercole Vincitore, di forma circolare, entrambi trasformati in chiese in epoca medievale.

Foro Boario: https://turismoroma.it/it/luoghi/foro-boario

📍 Via Luigi Petroselli

Teatro di Marcello, Portico d’Ottavia, Ghetto

Inizialmente progettato da Giulio Cesare, ma completato da Augusto e inaugurato ufficialmente nel 13 a.C., il Teatro di Marcello è uno degli edifici per spettacoli più antichi giunti fino al giorno d’oggi, sebbene ne siano rimaste solo alcune parti. Dal Medioevo in avanti, infatti, la struttura divenne gradualmente una sorta di palazzo fortificato che passò di proprietà in proprietà fino agli anni Trenta del secolo scorso, quando iniziarono i lavori di liberazione e di recupero dei fornici, delle arcate e della facciata.

A pochissimi passi da lì c’è il ghetto ebraico di Roma, quartiere in cui, dalla metà del Cinquecento fino all’Unità d’Italia, la comunità ebraica venne costretta a vivere. Oggi gran parte degli edifici e delle strade del ghetto – peraltro malsani e degradati – non esiste più e al loro posto sono stati realizzati nuove vie e isolati più ordinati, mentre a inizio Novecento è stato costruito il Tempio Maggiore, che si affaccia sul Lungotevere.

Dopo la liberalizzazione della residenza degli ebrei grazie a papa Pio IX, in tanti rimasero comunque a vivere nel quartiere, tanto che nell’ottobre del 1943, poco dopo l’occupazione tedesca di Roma, gli uomini della Gestapo operarono una retata e ne deportarono un migliaio ad Auschwitz: solo 16 di loro sopravvissero a questo rastrellamento.

Quello che ora resta del ghetto, oltre alla sua storia complessa e fatta di sofferenze e alle testimonianze visibili, è senza dubbio la cucina (che non vedo l’ora di provare): nel quartiere sono infatti numerosissime le trattorie, i locali, i forni e le botteghe che propongono specialità kosher e piatti tipici entrati a pieno titolo a far parte della tradizione culinaria romanesca. Uno su tutti? Il carciofo alla giudìa.

Da ammirare, sempre in questa zona, c’è senz’altro il Portico d’Ottavia: ciò che ne rimane oggi è solo una parte, ma in epoca antica era un quadriportico che includeva, al suo interno,  numerose opere d’arte, i templi di Giunone Regina e Giove Statore, due biblioteche, una greca e una latina, e un grande ambiente per riunioni pubbliche la Curia Octaviae.

Dall’età tardoantica fino all’Ottocento l’area ospitò il mercato del pesce, diventando nota come Pescheria – da cui anche il nome della chiesa lì edificata, Sant’Angelo in Pescheria.

Mini curiosità musicale: al Portico d’Ottavia e al rastrellamento del Ghetto è dedicato un brano composto da monsignor Marco Frisina (direttore del Coro della Diocesi di Roma e compositore anche di colonne sonore per il cinema e la tv), che si trova all’interno dell’album “Alba Romana”. Lo potete ascoltare a questo link.

Teatro di Marcello: https://sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/monumenti/teatro_di_marcello

📍 Via del Teatro di Marcello

Portico d’Ottavia: https://www.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/monumenti/portico_d_ottavia

📍 Via del Portico d’Ottavia, 29

Antico Ghetto ebraico: https://www.turismoroma.it/it/luoghi/antico-ghetto-ebraico

📍 Lungotevere de’ Cenci (Tempio Maggiore)

Questa prima “tappa” nel centro di Roma e della sua ricchissima storia si conclude qui. Se avete domande, dubbi o altri suggerimenti su cosa visitare in questa zona (e per farmi arricchire ancora di più la mappa del prossimo viaggio nella Capitale), scriveteli nei commenti.

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