L’immagine di Lille che ho stampata nella memoria, quella che mi appare non appena chiudo gli occhi e la immagino, sono gli edifici ricchi di finestre dalle geometrie perfettamente studiate e decorati in un modo che mi verrebbe da definire sovrabbondante ma, nello stesso tempo, elegante.
Nel centro della capitale dell’Hauts-de-France lo stile del Rinascimento fiammingo invita a fermarsi e ad alzare lo sguardo a ogni angolo, o a spingerlo un po’ più in là, per vedere cosa si nasconde dietro una curva, alla fine di uno dei tanti vicoli acciottolati che caratterizzano la città vecchia.
Sarebbe un luogo perfetto per ambientare una storia, magari da scrivere stando seduti al tavolino di uno degli innumerevoli café disseminati ovunque, osservando il flusso della vita passare davanti a noi con un pain au chocolat burroso da sbocconcellare.
Vedere Lille in mezza giornata, come ho fatto io insieme alle mie compagne di viaggio lo scorso aprile, costringe sicuramente a lasciar fuori qualcosa dalla lista dei posti da visitare (motivo in più per ritornare), ma in poche ore ci si può facilmente lanciare alla scoperta del centro e dei suoi punti principali.
Grand Place

Nota anche come Place du General De Gaulle, nato proprio qui nel 1890, con i suoi 10mila metri quadrati circondati da edifici storici e affascinanti, tra negozi, café e bistrot di ogni sorta, è il luogo in cui tutti i cittadini si ritrovano per trascorrere qualche ora di relax.
Al centro, a dominare tutta la piazza, c’è una grande fontana sormontata dalla statua della Grande Dea, eretta per commemorare la resistenza della città all’assedio austriaco del 1792.
Su uno dei suoi lati si affaccia anche la sede del quotidiano regionale La Voix du Nord, nato nel 1941 come giornale clandestino e “organo della Resistenza delle Fiandre francesi” nel momento in cui la regione si trovava sotto il controllo di un governo militare nazista che includeva anche il Belgio.
Vecchia Borsa
La Vieille Bourse si può ammirare in tutto il suo splendore su un altro lato della Grand Place. È un edificio in pieno stile fiammingo, con esterni dalle tinte ocra e rosso che catturano immediatamente la vista insieme alle numerosissime sculture e decorazioni che lo adornano.
Costruita nel Seicento, è composta da ventiquattro lotti che racchiudono un cortile interno frequentatissimo dai lilloises, con tavoli per giocare a scacchi, un mercatino dell’usato e bancarelle in cui acquistare fiori.

Cattedrale di Notre Dame de la Treille
Il suo progetto – originariamente grandioso – risale al 1853, ma nel corso della sua realizzazione si è deciso di optare per una costruzione più modesta (che non so cosa significhi, visto che del tutto modesta non è).
La facciata è stata completata solo negli anni Novanta del secolo scorso e per questo è estremamente differente, dal punto di vista stilistico, da tutto il resto dell’edificio. Così differente che – fun fact – mi è sembrata in fase di restauro e, per questo, non l’ho nemmeno fotografata. Mi sono resa conto solo molto dopo che quella era davvero la facciata della cattedrale.
Anche all’interno sono molti gli elementi che si richiamano all’arte contemporanea, compresi alcuni giochi di luce e colore sia nelle navate che nell’abside, e che si mescolano all’architettura neogotica creando una situazione al limite del paradossale, ma di sicuro effetto.
📍 Pl. Gilleson, 59800 Lille, Francia



Chiesa di San Maurizio
Risale al XVI secolo, ma nel corso del tempo ha subito diversi restauri – oltre a una spoliazione durante la Rivoluzione Francese – che ne hanno modificato in buona parte la struttura. Del periodo gotico restano ancora oggi le tre campate centrali del transetto e le ultime due della navata centrale, mentre fra gli anni ’60 e ’70 dell’Ottocento è stata realizzata la torre campanaria che ne sovrasta la facciata.
Classificata come monumento storico, è una chiesa cosiddetta “a sala”, ovvero con la navata centrale alta quanto quelle laterali. Al suo interno, oltre a diversi dipinti provenienti dagli antichi conventi della città, ospita un monumento al duca di Berry contenente i resti di Carlo Ferdinando d’Artois, secondogenito del re di Francia Carlo X.
Come nel caso della cattedrale, anche qui ci sarebbe da perdere ore solamente per ammirare una a una tutte le vetrate istoriate, dai colori vividi, ciascuna diversa dall’altra.
📍Parv. Saint-Maurice, 59800 Lille, Francia


Vieux-Lille

È il quartiere più antico e suggestivo della città, vicino alla Grand Place.
Senza alcun dubbio è la zona che mi ha ispirata di più e che si è presa irrimediabilmente un pezzettino del mio cuore.
Qui ci si trova a percorrere un dedalo di stradine e marciapiedi acciottolati che si dipana tra due file di edifici in mattoni in stile fiammingo che ospitano al loro interno brasserie, café, cioccolaterie, negozi e boutique di ogni tipo e sono popolate perlopiù da persone che si spostano, con tutta calma, a piedi o in bicicletta.
Ad avere tempo a sufficienza, la vecchia Lille sarebbe il posto ideale per trasformarsi in perfetti flâneurs o flâneuses ed esplorare senza fretta questo piccolo mondo capace di trasportare indietro nel tempo, lasciandosi guidare dalle sensazioni e dalle emozioni.
Noi, più banalmente, siamo partite alla ricerca di una colazione a base di waffles che non è andata a buon fine e si è trasformata in una colazione totalmente british: ci siamo fermate da Elizabeth’s, una piccola bakery in Rue Basse, di quelle in cui si vorrebbe assaggiare qualsiasi cosa. Per le mie compagne di viaggio tè e un muffin agli speculous e per me cappuccino e shortbread perché – Francia o Regno Unito poco importa – il burro è una certezza.

Una piccola parentesi a parte, in questo piccolo viaggio nel nord della Francia, la merita Roubaix. Almeno per chi, come me, ha una passione viscerale per il ciclismo.
Antica cittadina industriale famosa, conta oltre 98mila abitanti e fa parte di un’immensa area urbana denominata Metropoli Europea di Lille. Definita la “Manchester di Francia” per il fatto di essere stata uno dei principali centri del settore tessile, è oramai nota in tutto il mondo per essere la sede di arrivo di una delle Classiche ciclistiche del Nord più amate: la Parigi-Roubaix, appunto.
E cosa dire: essere lì per assistere a una delle corse che sognavo da anni di poter vedere dal vivo mi ha dato un’emozione incredibile. Non posso dire di aver visto molto di Roubaix, anzi, praticamente nulla (per un eventuale ritorno mi segno sicuramente La Piscina, il Museo dell’Arte e dell’Industria) né ho posti da suggerire su dove mangiare perché abbiamo toppato tutti i pasti, ma in questo caso bastava davvero solo una cosa: il velodromo André Pétrieux.
All’interno del grande Parc Des Sports, l’anello su cui sole, pioggia, lacrime, fango e sangue hanno scritto la storia dello sport potrebbe quasi sembrare anonimo a chi lo guarda senza sapere quanto significato abbia quella linea azzurro cielo che divide la parte piatta della pista dai lati più inclinati. Ma chi arriva qui, in genere, lo fa per ammirare e toccare da vicino un vero e proprio luogo sacro del ciclismo. E poi vorrebbe tornare, ancora e ancora.
📍 130 Av. du Parc des Sports, 59100 Roubaix, Francia
