Risotto pere e Castelmagno

Sono sempre di corsa, ormai è un dato di fatto con cui mi tocca fare i conti ogni giorno. E ho una lista di cose da fare (che comprende anche un elenco di argomenti, ricette e altro di cui vorrei scrivere qui sopra) sempre più lunga e corposa e sempre meno tempo per fare tutto.

Ma alla fine credo che la cosa migliore per reagire a questa sorta di frullatore sia dire a se stessi “fallo”, e poi farlo e basta: mettersi a scrivere, uscire per una passeggiata, andare a trovare qualcuno, prendere un caffè. Cose così. Senza troppe paturnie come quelle di Holly Golightly in Colazione da Tiffany.

Intanto l’autunno è arrivato forse in modo un po’ più silente del solito – o forse sono io che, al di là della luce diversa, non me ne sono ancora resa del tutto conto e non ho ancora capito quali abiti indossare per uscire o andare in ufficio, anche se ora il riscaldamento è acceso dappertutto e una parte del mio lavoro mi fa già pensare al Natale.

Però, con il cambio di stagione, in cucina sono tornati anche i prodotti che più preferisco: zucche, funghi e formaggi soprattutto. Come il Castelmagno DOP che apprezzo moltissimo in tutte le salse e stagionature: ho, tra i tanti, un ricordo nitidissimo (anche se molto meno nitido sul dove e sul quando) di un piatto di gnocchi con una fonduta a base di questo tipico formaggio piemontese che mi aveva lasciata senza parole per la bontà.

È una sensazione che mi capita spesso, in realtà, quando assaggio qualcosa che mi fa letteralmente esplodere le papille gustative, e che è accaduta anche la prima volta in cui ho assaggiato questo risotto a cui si aggiungono le pere spadellate. Un accostamento di sapori per il quale, lo ammetto, inizialmente ero piuttosto scettica. Ma poi ho scoperto che il famoso detto “al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere” ha davvero un suo fondo di verità e questo piatto ne è una prova.

È vero, ho già usato il Castelmagno per un altro risotto postato qui ormai tre anni fa, ma se in quella ricetta preferisco usarne uno con una stagionatura maggiore, in questo caso ho scelto di utilizzarne una versione un po’ più fresca.

INGREDIENTI (per due persone):

  • olio extravergine d’oliva
  • burro
  • cipolla
  • 160 g di riso Sant’Andrea
  • vino bianco (ad esempio Pinot Grigio)
  • circa 500 ml brodo vegetale
  • una pera William
  • 30-40 g di Castelmagno DOP (possibilmente poco stagionato)
  • sale e pepe

Cominciate a preparare il brodo vegetale, se non lo avete già a disposizione, mettendo in una pentola con dell’acqua sedano, carota e cipolla e portandoli a ebollizione.

Dopodiché fate partire il risotto soffriggendo la cipolla in una casseruola, con dell’olio e una noce di burro. Unite il riso e lasciate tostare fino a quando i chicchi non saranno diventati traslucidi e a quel punto sfumate con un goccio di vino bianco.

Una volta che sarà evaporato tutto l’alcol, procedete con la cottura del risotto unendo a mano a mano il brodo e mescolando di tanto in tanto. Occorreranno circa una ventina di minuti.

A parte, sbucciate e tagliate la pera a cubettini. Mettete un goccino d’olio in un padellino e fatela saltare fino a renderla bella dorata, infine regolate di sale e pepe.

Quando il risotto sarà cotto, mantecate con una bella noce di burro e il Castelmagno grattugiato o a pezzetti. Lasciate riposare qualche istante e impiattate terminando con la pera spadellate, qualche altra scaglia di Castelmagno e una spolverata di pepe.

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